Qualche notizia, certamente incompleta, per illustrare le bellezze di Pavia sperando che a qualcuno venga voglia di visitarla insieme ai propri accompagnatori dopo aver corso la mezza maratona o la dieci km.
A pochi passi dalla partenza in una bella piazzetta si trova la basilica di San Pietro in Ciel D’Oro. Edificata, probabilmente, su una chiesa precedente del VI secolo, all’inizio del VIII in epoca longobarda e ricostruita in stile Romanico tra l’XI e il XII secolo. La basilica paleocristiana originale, così chiamata per via delle volte dorate, era sorta dove era sepolto Severino Boezio, filosofo e senatore romano fatto uccidere dal re ostrogoto Teodorico.
Nel presbiterio, prima del coro, si trova l’arca di Sant’Agostino opera in stile gotico. Custodisce la cassetta reliquiario del Santo di età Longobarda che fu donata da re Liutprando.
Il 23 Febbraio 2023 sono iniziate le celebrazioni per il XIII centenario della traslazione del corpo di
Sant’Agostino a Pavia (723 – 2023).
La chiesa, insigne esempio di architettura romanica lombarda ospita oltre alle spoglie di Sant’Agostino d’Ippona, anche quelle di Severino Boezio, martire e padre della Chiesa. Viene citata da Dante nella Divina Commedia e da Petrarca, inoltre appare in una delle novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio.
Lo corpo ond’ella fu cacciata giace
giuso in Ciel d’auro ed essa da martirio
e da esilio venne a questa pace”
PARTENZA DELLA GARA
CASTELLO VISCONTEO
Costruito nel 1360 da Galeazzo Visconti e terminato in 5 anni. I Visconti realizzarono un parco di caccia che si estendeva fino alla Certosa di Pavia, che fu teatro della famosa Battaglia di Pavia nel 1525. Parte del parco è ancora presente e si chiama Parco della Vernavola. Il castello fu teatro della celebre battaglia del 1525. Fu mutilato a nord dalle artiglierie Francesi nel 1527. Tra il XVI e il XVII secolo all’interno fu creata una fonderia per realizzare Cannoni di bronzo. Ora ospita i musei civici e la pinacoteca Malaspina.
PALAZZO DEVOTI
Progettato dall’ing. Alfredo Devoti realizzato nel 1912, ebbe difficoltà nell’ approvazione della commissione edilizia che non apprezzava le innovazioni architettoniche del novecento all’interno del centro storico di Pavia. Presenta una pianta a V con quattro piani, l ‘ammezzato e il tetto mansardato come i palazzi dei boulevards di Parigi.
PIAZZA ITALIA
Ex piazza della legna, qui c’era la sede della gendarmeria durante la dominazione austriaca. La sede della questura è rimasta lì fino a pochi anni fa. Si trova nella piazza la statua dell’Italia.
TEATRO FRASCHINI
L’unico teatro che rimane a Pavia fu inaugurato nel 1773. L’unico proprietario di un teatro a Pavia era Giacomo Omodei che imponeva i propri privilegi anche al pubblico. Quattro nobili si unirono, quindi, in consorzio e affidarono il progetto del teatro a Antonio Galli da Bibbiena e dopo 2 anni fu inaugurato con l’opera Demetrio. Il municipio lo acquistò nel 1869 e lo intitolò al tenore pavese Gaetano Fraschini. Nel 1814 si esibì Nicolò Paganini. Grazie all’acustica perfetta dal teatro passano anche Pietro Mascagni e Arturo Toscanini. Il teatro venne chiuso nel 1985 e riaperto nel 1994 con Cecilia Gasdia e Katia Ricciarelli sul palco.
UNIVERSITA’
825 e 1361 segnano l’inizio dell’università di Pavia, una delle più antiche del mondo. Nell 825 l’imperatore Lotario costituì a Pavia la Schola Papiense di diritto, di retorica e arti liberali. Nel 1361 Galeazzo Visconti dopo la conquista della città da parte del Ducato di Milano ottenne il decreto di fondazione dello Studium costituito dall’ università dei diritti e da quella degli artisti. Dopo un periodo di crisi, riprese a funzionare regolarmente nel 1412. Probabilmente nel 1551 Leonardo da Vinci studiò anatomia proprio a Pavia. Nella seconda metà del 1700 l’università ebbe una rinascita grazie a Maria Teresa D’Austria e permise la nascita della scuola anatomica pavese. Nel ‘900 fu il primo ateneo a ricevere il premio Nobel nella persona di Camillo Golgi. A Pavia si laureò Maria Pellegrina Amoretti, prima donna laureata in giurisprudenza in Italia. Le figure di Lotario e Galeazzo Visconti sono in due medaglioni ai lati dell’ingresso principale.
INCROCIO DEMETRIO
Il Demetrio era un famoso antico bar posto all’incrocio tra Strada Nuova (il cardo) e corso Cavour (il Decumano). Qui forse vi fu uno dei primi insediamenti umani.
CUPOLA ARNABOLDI
NEL 1865 Bernardo Arnaboldi assiste alla posa della prima pietra della galleria. Nel 1877 diviene sindaco e decide di costruire una galleria con cupola destinata a agricoltori e allevatori per negoziare scambi e prezzi. La cupola venne realizzata con materiali prodotti dalla Necchi e da vetri importati dal Belgio. I lavori si conclusero nel 1882.
PONTE COPERTO (km 1)
Collega il cento storico con il borgo originariamente fuori le mura. Ricostruito nel 1949 ripropone l’antico ponte risalente al XIV secolo. Già in epoca romana esisteva un ponte di cui di può vedere il pilone centrale. Il ponte fu costruito nuovo nel 1351. Nel XVIII sec. fu aggiunta la cappella dedicata a Giovanni Nepomuceno. Nel 1944 i bombardamenti danneggiarono il ponte che fu demolito nel 1948, nel 1949 fu ricostruito 30 metri più a valle, all’ingresso una lapide recita: “Sull’antico varco del ceruleo Ticino ad immagine del vetusto ponte coperto, demolito dalla furia della guerra, la repubblica Italiana riedificò”.
BORGO
Espansione meridionale della città, ha mantenuto l’aspetto di villaggio di pescatori. In via dei 1000 sorge Santa Maria in Betlem. La chiesa si trovava sull’asse viario per i pellegrini diretti in Terrasanta, che si imbarcavano sul Ticino verso Venezia. Presso la chiesa sorgeva l’ospedale d’Oltre Ticino che ospitava infermi e pellegrini. All’inizio di Via Milazzo si trova la statua della lavandaia realizzata nel 1981 e rievoca i tempi in cui le sponde del Ticino si riempivano di donne che lavavano i panni nel fiume. In inverno venivano accesi dei fuochi per scaldarsi, questo succedeva fino agli anni 70 (Fugon).
PORTA NUOVA
Una delle antiche porte fluviali inserita nelle fortificazioni della città. Quadrata su quattro arcate avanzata verso il fiume Risale al XI secolo e fu inglobata nelle mura spagnole tra il 1557 e il 1560. Era l’accesso alla città più frequentato. La cinta muraria fu demolita e la porta rimase isolata.
BATTELLIERI COLOMBO (km 4)
La società Battellieri Colombo è una delle storiche associazioni remiere di Pavia nata nel1885. La sede, sulla riva sinistra del Ticino, è inaugurata nel 1886. I numerosi successi agonistici rendono necessario un ampliamento della sede, che era una palazzina liberty a due piani, alla quale furono più tardi uniti due corpi laterali. L’associazione esiste tuttora e svolge attività sempre sul fiume.
ORTI BORROMAICI
Sono gli storici Horti del collegio Borromeo, il più antico collegio di merito italiano. Gli Horti nascono alla fine del XVI secolo per coltivare piante ed erbe per il sostentamento degli alunni del collegio. Attualmente al suo interno trovano spazio monumenti di grande rilevanza realizzati da Marco Lodola, Arnaldo Pomodoro e numerosi altri.
IDROSCALO
La costruzione risale al 1926 contemporaneamente a strutture a Torino e Trieste. Gestita dalla SISA fu la prima linea di aviazione civile presente in Italia. Funzionò fino al 1912 e nell’ 81 fu abbandonata e si attende il restauro.
NAVIGLIO E CHIUSE (km 5 ca.)
Il Naviglio è il canale che collega Pavia a Milano unisce funzione irrigua a quella di via d’acqua. Fu costruito per integrare il sistema di Navigli. A metà del 400 Pavia faceva concorrenza, grazie al fiume, alle repubbliche marinare e rimase per quasi un secolo lo scalo più importante del nord Italia. Nel 1819 alla confluenza del Naviglio con il Ticino si apre ufficialmente l’ultimo tratto del Naviglio (dominazione austriaca). Il Naviglio presenta numerosi dislivelli, le chiuse o conche permettono alle barche di salire o scendere il gradino che si crea a causa del dislivello. Le conche sono dette Vinciane per via del contributo dato da Leonardo Da Vinci al sistema dei navigli. Lungo il percorso se ne possono vedere tre. Borgo Calvenzano all’altezza di Porta Stoppa era destinato ai servizi logistici per la navigazione con magazzini per le merci, officine per le barche, scuderie per cavalli da traino e alberghi.
CORSO GARIBALDI
Ex pio istituto sordomuti. La prima scuola per sordomuti a Pavia ebbe origine nel 1856 per consentire l’istruzione speciale ai bisognosi fu acquistata un’area in corso Garibaldi e iniziarono i lavori. Fu inaugurato solennemente nel 1911. A metà circa sulla sinistra in fondo ad una piazzetta si può scorgere l’entrata laterale del San Michele. Più avanti sempre sulla sinistra si può apprezzare la piazza dove si affaccia la basilica capolavoro del romanico lombardo risalente al VII secolo fu ricostruita nei secoli XI e XII. E’ in pietra arenaria utilizzata anche nelle decorazioni praticamente scomparse. Sulla destra in via Porta svetta la torre di san Dalmazio di epoca romana. Pavia può ancora vantare entro il perimetro della città romana ben 32 torri. All’interno della chiesa di san Teodoro (fuori dal percorso della mezza maratona) c’è un affresco del 1525 che rappresenta la città in quel periodo in cui si notano le numerosissime torri.
VIA PORTA PERTUSI (km 8 ca)
La via conserva il primitivo acciottolato ed è scavalcata da un massiccio voltone elemento che sta ad indicare un accesso ma anche una difesa. Sulla sinistra, all’uscita, si trova l’affresco della Madonna del Rosario. Nella via si trova la Domus Magna degli Eustacchi fatta costruire nella prima metà del XV sec. Da Pasino degli Eustacchi capitano della flotta ducale Viscontea.
LA MINERVA
L’opera realizzata da Francesco Messina nel1928 rappresenta la dea della sapienza, della saggezza e della guerra è uno dei simboli di Pavia. Ha una particolarità avendo la punta della lancia rivolta verso il basso senza una spiegazione ufficiale. Alcuni l’attribuiscono ad un errore, ma pare che voglia indicare l’eccellenza della cultura a discapito della guerra.
CORSO CAVOUR (km 9 ca)
E’ il decumano. A metà circa, a sinistra si trova il tribunale e a destra il palazzo Carminali poi Bottigella. E’ un palazzo nobiliare costruito dalla famiglia dei Beccaria. La struttura originaria fu realizzata tra il 1490 e il 1499, la facciata, con originali decorazioni in cotto, è una delle maggiori testimonianze di edilizia civile rinascimentale a Pavia.
PIAZZA GRANDE
L’attuale piazza della Vittoria è il luogo dove quasi certamente si trovava il foro dell’antica Ticinum di Augusto. Negli anni cinquanta fu realizzato un mercato ipogeo e durante gli scavi sono state scoperte tracce dell’antica città romana. Sulla piazza si affaccia il Broletto edificio del XII secolo, fu eretto per volere del vescovo San Damiano che ne fece la sede vescovile, successivamente divenne palazzo comunale. Il nome, nelle città longobarde, intendeva un’area recintata dove si svolgevano le assemblee e dove si amministrava la giustizia, poi il termine identificò il palazzo dei consoli e del podestà. Durante la dominazione spagnola in Piazza Grande si tenevano le esecuzioni capitali e il Broletto ospitava i boia. Fu sede dell’amministrazione comunale fino al 1875 quando il comune spostò la propria sede al palazzo Mezzabarba.
CORSO MAZZINI PALAZZO MEZZABARBA
Il palazzo è la moderna sede del Comune era il palazzo dei conti Mezzabarba famiglia nobiliare pavese che tra il 1726 e ilo 1732 incaricarono l’architetto Giovanni Antonio Veneroni di ricostruire l’antica dimora cinquecentesca in stile rococò in voga allora. Sulla facciata si aprono due portoni con colonne la facciata è arricchita con decorazioni tipiche del barocchetto. Unita al palazzo la cappella gentilizia di San Quirico e Giulitta. Sul piazzale vi è la statua di Augusto che ricorda le origini romane di Pavia.
SANTA MARIA ALLE CACCE
Fu una chiesa longobarda oltre la cerchia delle più antiche mura dove erano i possedimenti reali di caccia. Il chiostro del 500 fu cenobio delle monache Benedettine. La costruzione divenne deposito militare poi scuola professionale ed ora ospita una scuola media.
ORTO BOTANICO (10 km)
Fu istituito nel 1773 nell’ambito delle riforme Asburgiche dell’università. Nacque dall’evoluzione di un orto dei semplici dove si coltivavano erbe medicinali. Nel 1776 iniziò la costruzione delle grandi serre in legno progettate da Giuseppe Piermarini. All’interno del parco oltre a piante provenienti da tutto il mondo vive un platano di 240 anni.
MURA SPAGNOLE
Furono innalzate durante la dominazione spagnola del ducato di Milano, sono note anche come bastioni (terrapieni sostenuti da muraglie) parzialmente demoliti tra la fine del XIX secolo e la prima metà del 900. Si sovrapponevano alla esistente terza cerchia muraria di età comunale. Discretamente conservato e ben visibile sullo sfondo si può vedere il bastione di Sant’ Epifanio, l’unico conservato in tutta la sua altezza.
BORGO CALVENZANO (km 11)
E’ un complesso di edifici costruiti come infrastruttura commerciale del naviglio pavese. Fu terminato nel 1850, è costituito da una serie di edifici a due piani a schiera e limitati da un lato da un portico con archi a tutto sesto parallelo al naviglio pavese. Qui risiedevano molti artigiani praticando attività legate al flusso delle merci. Vi erano falegnami, fabbri, stallieri e barcaioli.
ALZAIA
Le alzaie sono importanti strade che corrono di fianco ai navigli e si utilizzavano per trainare le barche controcorrente utilizzando asini e cavalli, sostituiti poi con trattori. L’ alzaia era proprio la fune che si usava per trainare le barche,
CHIESA DI SAN GIUSEPPE
Fu aperta al pubblico nel 1930 sorge su un’area donata dal comune di pavia in memoria del sindaco Pietro Vaccari.
STADIO E POLIGONO
Lo stadio intitolato nel 1991 a Pietro Fortunati, venne costruito tra il 1928 e 1929 accanto al poligono di tiro che fu ricostruito nel 1927 e non è mai stata modificata.
NECCHI AZIENDA DI MACCHINE PER CUCIRE
Ambrogio Necchi nel 1911 acquista un’enorme area sulla sponda del Naviglio, ma la guerra ferma il progetto di espansione che viene ripreso nel 1925-26 con due aziende, la Neca e la Necchi macchine per cucire fondata da Vittorio Necchi. La storia della Necchi resta legata a quella di Pavia. L’industria era in grado di produrre 1000 macchine al giorno e di dare lavoro a 4500 persone. Negli anni 60 entrò in crisi e cercò di diversificare la produzione coni compressori per i frigoriferi. Nel primo decennio degli anni 2000 ci fu l’ultima crisi finanziaria. Successivamente la ditta cessò definitivamente la produzione. Attualmente nell’area vi sono capannoni abbandonati e fatiscenti.
PORTA MILANO (verso il 19° km)
Nella seconda metà del XII secolo, quando fu realizzata la terza cerchia muraria, fu eretta porta San Vito da cui uscirono i primi pavesi per andare a combattere durante le 5 giornate di Milano. Le due colonne in mezzo alla strada sono quello che resta della chiesa Santa Maria delle Pertiche fondata nel 677 fuori le mura della città. La chiesa deve il nome all’usanza longobarda di piantare delle pertiche per rappresentare il corpo di quelli che sono morti lontano dalla propria città. Sulla sommità vi sono due fanali fi bronzo ornati da quattro delfini, corone d’alloro e poggiati su tripodi a zampe di leone. Sopra le due torrette laterali bugnate si trovano due statue che simboleggiano il Po e il Ticino.
BASTIONE DI SANTO STEFANO
Fa parte delle mura spagnole e si trova in via Nazario Sauro. Dei 12 bastioni che le rafforzavano le mura ne restano solo cinque.
ALLEA DI VIALE MATTEOTTI E OBELISCO
L’obelisco e stato posto all’inizio dell’allea in piazza Castello. Nel 1884 il tecnico chiamato per un restauro aveva suggerito di spostarlo perché era poco stabile e costituiva un intralcio per il trenino (il Gamba di Legno) che doveva curvare. Fu sostituito nel 1912 con il monumento a felice Cavallotti, che però scomparve in modo misterioso in una notte del 1935. Nel 1939 l’obelisco tornò nel posto dove tuttora si trova, sulla curva all’inizio dell’allea.
VIA LANFRANCO (20° km)
All’angolo con via Boezio su una palazzina a due piani c’è un’edicola raffigurante la Vergine con il bambino. E’ nota come la Madonna della Palla. Nel 1655 gli Spagnoli devono difendersi dai Francesi che assediano la città. Una palla di cannone francese, visibile ancora oggi, colpisce il muro della palazzina e vi rimane incastrata. L’edicola fu realizzata qualche anno dopo come ringraziamento.
PIAZZA BOTTA
In questa piazza di fronte a Palazzo Botta-Adorno svettano due minareti, risalgono ad interventi sull’edificio Effettuati nell’800 e sono stati utilizzati fino a quando nel palazzo erano presenti gli istituti scientifici dell’Università. I due minareti erano utilizzati come aspiratori per i laboratori. I balconcini che coronavano le ciminiere camuffavano, con la decorazione della rosa dei venti, i fori di aspirazione. Oggi il palazzo, in cui nel 1805 soggiornò Napoleone, è sede del museo di storia naturale KOSMOS.
SANTA MARIA DEL CARMINE
La chiesa è un esempio notevole di gotico lombardo. Fu iniziata nel 1374 e ultimata nel 1461 e la facciata completata nel 1490. Il grande tempio carmelitano è tutto in cotto presenta uno splendido rosone in terracotta con a lato le statue di Maria e dell’Arcangelo Gabriele. Il campanile è del 1453.
STATUA DI GARIBALDI (21°km)
La statua, in bronzo, è posta sopra uno scoglio raffigurante l’isola di Caprera. La roccia è e adornata da varie allegorie: la vittoria, il leone, vari trofei e altre.
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